Questo complesso monumentale di straordinaria bellezza nel cuore di Reggio Emilia è stato inaccessibile, come area militare dismessa, fino a quando il Comune di Reggio Emilia lo ha riscoperto e ristrutturato per eventi temporanei come il festival Fotografia Europea.
Il programma operativo regionale e i fondi europei
Con l’obiettivo di rafforzare la naturale vocazione culturale dell’antico monastero benedettino, nel 2017 sono iniziati i lavori di recupero grazie al finanziamento del Por-Fesr Emilia-Romagna 2014-2020, Asse 6 “Città attrattive e partecipate”. Terminati i lavori di riqualificazione, nel 2019 i Chiostri di San Pietro sono diventati un luogo aperto e fruibile tutto l’anno, polo culturale e di innovazione di rilievo internazionale.
Il progetto
Il recupero ha coinvolto in un’unica operazione tre interventi:
- Un attento restauro conservativo del corpo monumentale rinascimentale, in parte attribuito a Giulio Romano;
- La demolizione di strutture minori e la ricostruzione del nuovo fabbricato del Laboratorio Aperto, che si trova a fianco e in continuità con l’antica scuderia, anch’essa restaurata come parte integrante del Laboratorio;
- La riqualificazione degli ampi cortili anticamente connessi al monastero, restituiti alla città come spazio urbano pubblico.
La filosofia
L’intervento è diretto da ZAA Zamboni Associati Architettura sotto la supervisione della Soprintendenza. Ricerca un equilibrio tra antico e contemporaneo, riscopre spazi storici e li converte a nuovi usi e funzioni. Stimola nuove relazioni, con attenzione al ruolo sociale della rigenerazione urbana.
Il restauro del complesso monumentale ha mantenuto in parte il carattere di non-finito che i secoli hanno restituito. Il progetto ha fatto propria questa condizione ed è diventata il criterio-guida per ogni scelta che ha riguardato tutto il complesso, incluse le parti aggiunte e gli spazi aperti.
Ne è una chiara espressione l’affiorare del basamento del Chiostro grande, spazio che il progetto enfatizza in funzione di luogo privilegiato per eventi.
Riconoscimenti
Dicembre 2021: Menzione d’onore al prestigioso Premio Gubbio 2021, promosso dall’Associazione nazionale Centri storico-artistici (Ancsa).
Giugno 2021: i Chiostri di San Pietro sono tra i 6 progetti finalisti al Premio italiano di Architettura, organizzato dal MAXXI di Roma e dalla Triennale di Milano.
Giugno 2020: l’Europa premia il progetto di riqualificazione dei Chiostri di San Pietro, e lo inserisce tra le pratiche più innovative del bando europeo Cultural Heritage in Action.
Ottobre 2020: menzioni d’onore del premio IN/ARCH Emilia-Romagna e Lombardia nella categoria Rigenerazione urbana “per la delicatezza e la funzionalità con cui è stato recuperato lo spazio urbano con rigore”.