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Festival Cinema Migrante, sottotitoli dal mondo

Festival Cinema Migrante

Sabato 28 settembre al Laboratorio Aperto arriva il Festival Cinema Migrante, sottotitoli dal Mondo

Arriva al Laboratorio Aperto il Festival Cinema Migrante, sottotitoli dal Mondo che vedrà la proiezione di tre documentari sottotitolati in più lingue da persone con retroterra migratorio.

Come nasce il progetto 

Il 28 settembre dalle 17:00 alle 22:00 appuntamento al Laboratorio Aperto, per un pomeriggio di proiezioni e dialoghi, punto di approdo del progetto realizzato da cooperativa L’Ovile in collaborazione con il Centro Interculturale Mondoinsieme e grazie al contributo della Fondazione Migrantes (organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana). L’evento si inserisce inoltre all’interno della rassegna annuale di cooperativa L’Ovile Crescere comunità.  

Il progetto ha visto l’attivazione di decine di persone con un passato o presente migratorio, mediatori e mediatrici culturali, operatori e operatrici sociali e dell’accoglienza, impegnati prima a tradurre, poi a sottotitolare in italiano tre cortometraggi selezionati, che verranno proiettati nelle lingue originali bambarà, ucraino, russo e urdu. Un lavoro durato diversi mesi che ha visto nello scambio culturale la cifra sociale dell’intero progetto. 

Il programma

Ore 17:00: apertura e saluti.

Ore 17:30: proiezione di Silence des Originesregia: Fatoumata Tioye Coulibaly (Mali). Un viaggio nella tradizione del Bogolan, un tessuto tipico africano che unisce Mali, Guinea, Burkina Faso e Costa d’Avorio nordoccidentale. Silence des Origines – Il silenzio delle origini è un film che vuole contribuire alla nascita di una nuova generazione di donne professioniste rurali specializzate nella tecnica Bogolan attraverso un metodo interdisciplinare che riunisce diversi mestieri artistici e artigianali e promuove la diversità culturale utilizzando il cinema come mezzo di sensibilizzazione.  

Ore 18:30 circa: proiezione di The Nail; regia: Fіlіp Sotnichenko (Ucraina). Una fotografia intima ma cruda della storia migratoria di una giovane musicista ucraina alla volta della Svizzera a metà anni ’90, durante i grandi cambiamenti socioeconomici del Paese. Valentina lavora come avvocata in una delle banche del Liechtenstein. È responsabile delle relazioni con l’Europa dell’Est. Valya ricorda bene le lingue ucraina e russa fin dall’infanzia, perché ha vissuto a Kiev fino all’età di 13 anni. Nel 1996, durante un periodo di transizione difficile per l’economia ucraina, Valentyna è emigrata in Svizzera con la madre e il patrigno. Sono passati 20 anni. 

Ore 19:30: buffet. 

Ore 20:45 circa: proiezione di Betiyan – Le Figlieregia: Hafiz Ahmed Muhammad B (Pakistan).  Il giornalista pachistano della Deutsche Welle pone su pellicola un racconto straziante di tre ragazze pakistane intrappolate in una rete di tradizione e brutalità, uccise dalle loro stesse famiglie in Italia, tra le quali Saman Abbas. Questo film illumina il lato oscuro degli omicidi d’onore e dei matrimoni forzati, rivelando le conseguenze devastanti affrontate dalle donne che osano sfidare le aspettative della società e come l’intera comunità reagisce a questi atti brutali e alle critiche dopo tali incidenti. 

Dialogo con registe e registi e disseminazione del progetto 

A presentare i filmati saranno le stesse persone di origine straniera che si sono adoperate per tradurre i dialoghi ed inserire i sottotitoli in italiano. Inoltre, saranno presenti Hafiz Ahmed Muhammad B (in loco), Fatoumata Tioye Coulibaly e Filip Sotnichenko (in video-collegamento) per dialogare con il pubblico.  

I documentari sottotitolati diventeranno uno strumento utile per l’apprendimento della lingua italiana per tutte le persone arrivate in città da poco e verranno distribuiti presso le scuole di italiano per persone straniere: un’occasione preziosa di scambio artistico-culturale per potenziare l’apprendimento della lingua italiana e creare relazioni sul nostro territorio attraverso l’arte visiva.