“È pericoloso non sporgersi” è una nuova produzione in realtà virtuale di Fondazione Nazionale della danza / Aterballetto.
Dopo quattro creazioni in realtà virtuale, realizzate con la tecnica del Cinematic VR 360° in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani nell’ambito del progetto Virtual Dance for Real People, la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto propone una nuova, e ancor più sorprendente, produzione in realtà virtuale. Stavolta in occasione del cartellone Identità inquieta, un grande lavoro corale della città di Reggio Emilia che coinvolge istituzioni e organizzazioni della vita sociale, educativa e culturale, con l’intento di offrire un ricco e variegato calendario di eventi culturali per mostrare visioni sulle infinite sfumature dell’identità.
Si tratta di un nuovo lavoro fruibile soltanto con i visori di realtà virtuale, che permette allo spettatore non solo una visione ravvicinata, ma anche l’impressione di coabitare con l’interprete nello spazio scenico, vissuto a 360°.
Coreografia e regia sono di Francesca Lattuada, visionaria artista attiva in Francia. La consulenza scientifica è di RE:Lab di Reggio Emilia, la produzione e il montaggio video sono a cura di Riot Studio (Lapej) di Napoli.
Di grande interesse, e pertinente con i temi del cartellone Identità inquieta, l’ambientazione che è stata scelta per la coreagrafia: si tratta di alcune sale del Museo di storia della psichiatria, ospitato a Reggio Emilia nel Padiglione Lombroso, uno degli edifici simbolo del complesso manicomiale del San Lazzaro.
L’idea di Francesca Lattuada parte naturalmente dalla memoria storica della quale è impregnato il luogo, e si appoggia sulla capacità di determinati corpi di forzare, quasi distorcere, la percezione del reale. Interprete sarà dunque Lise Josie Juliette Pauton, straordinaria contorsionista. Le sue metamorfosi saranno incessanti, e porteranno allo sfumare della temporalità ordinaria, alla perdita delle nozioni più concrete di spazialità (alto-basso, grande-piccolo, visibile-invisibile…).
Lo spettatore vivrà così un’immersione in un mondo in cui tutti i riferimenti abituali sono svaniti. Un po’ come poteva accadere agli ospiti del Padiglione Lombroso.
L’immaginario della coreografia fa riferimento all’esperienza di una delle pazienti della struttura sanitaria, Adalgisa Ricoletti.
Nata sotto X.
Vive in prossimità di Reggio Emilia, presumibilmente in una grotta.
Si nutre di bacche e piante.
A 29 anni, accusata di aver rubato delle galline, soggiorna 33 giorni al padiglione Lombroso.
Le testimonianze degli infermieri, pazienti e dottori descrivono una donna discreta, dolce e silenziosa.
Adalgisa sostiene di essere abitata da quattro entità:
— L’Uomo-alato età 35 anni.
— L’Infante età 7 anni.
— Il Fantasma senza età.
— Un’entità invisibile che chiama talvolta la Bestia talora la Luce, che la cura e che lei cura.
Le trasformazioni suscitano meraviglia e spavento, il corpo di Adalgisa, abitualmente rigido, diventa di una flessibilità sconcertante.
L’esperienza di danza in realtà virtuale fruibile con i visori fa parte delle visita guidata al complesso monumentale dei Chiostri di San Pietro dall’8 dicembre 2022.
Virtual Dance for Real People
Può l’emozione dello spettacolo esistere senza lo spettacolo?
È possibile per una performance di danza coinvolgere lo spettatore mentre il ballerino non è fisicamente presente?
La danza, unita alla tecnologia, può immaginare qualcosa di diverso.
Virtual Dance for Real People è il progetto di una nuova forma di danza immersiva che promuove alcune coreografie originali prodotte dalla Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto – Centro Coreografico Nazionale insieme alla Fondazione Palazzo Magnani, entrambe con sede a Reggio Emilia. Il progetto nasce da una riflessione che Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto ha intrapreso con RE:Lab, azienda laboratorio di ricerca della Regione Emilia-Romagna impegnata da sempre sui temi dell’interazione tra esseri umani e tecnologie. Sono coinvolti professionisti del mondo del cinema, tecnologi ed esperti di user experience, tra cui, in particolare, Riot studio (Lapej) di Napoli che ha curato lo sviluppo produttivo, e AGO Modena Fabbriche Culturali per le prime tre esperienze creative. Il progetto è stato sostenuto dal Ministero della Cultura / Progetti Speciali 2021.
Virtual Dance for Real People mette al centro la danza e, al tempo stesso, la avvolge con la tecnologia del video a 360° e i visori di realtà virtuale. Propone una performance di danza di breve durata, eseguita da uno o più danzatori, pensata da giovani coreografi di talento. Il pubblico può assistervi attraverso un visore, all’interno dei medesimo set in cui è stata realizzata e, mentre la danza dispiega tutta la sua forza visiva, lo spettatore può osservare chi danza, lo spazio che ha intorno, mentre i suoni e le musiche lo avvolgono. Proprio come se fosse a teatro, il suo sguardo può danzare coi danzatori, in un intreccio di percezioni.
La danza diviene digitale ma non astratta. E la tecnologia non diviene l’oggetto della produzione, ma il linguaggio che consente alla danza di sprigionare le emozioni più forti che ha in sé e che chi sceglie di vederla va cercando.
Regia e coreografia: Francesca Lattuada
Musica: musica tradizionale coreana; “Lascia la spina, cogli la rosa di Georg Friedrich Händel, cantata da Francesca Lattuada
Costumi: Francesca Lattuada
Interprete: Lise Josie JuliettePauton
Produzione: Fondazione Nazionale della Danza /Aterballetto
Coproduzione: Fondazione Palazzo Magnani
Technological development and user experience design by Giulia Losi, Annalisa Mombelli (RE:LAB)
Video production & editing by Guido Acampa (Riot Studio)
Premiere: 7 dicembre 2022, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia
In collaborazione con Comune di Reggio Emilia / Musei Civici
Iniziativa realizzata ai Chiostri di San Pietro nell’ambito della Rete dei Laboratori Aperti dell’Emilia-Romagna, cofinanziati dai Fondi europei – Por Fesr 2014-2020
Produzione inserita nel programma ‘Identità Inquieta’
Foto @ Maria Letizia Piantoni